Il sushi è un piatto tipico della cucina giapponese a base di riso insieme ad altri ingredienti come pesce, alghe, vegetali o uova. Occorre precisare che il pesce usato per il sushi non è – almeno in teoria – pesce fresco: la normativa italiana prevede infatti che i pesci consumati crudi debbano essere congelati a -20° C per oltre 24 ore di modo da uccidere tutti i parassiti. Purtroppo, secondo un’indagine realizzata di recente a Milano, su 19 ristoranti giapponesi presi in considerazione soltanto tre rispettavano la normativa. Nonostante sia un alimento molto consumato nel nostro paese, i rischi che si corrono mangiandolo possono essere notevoli.
Per esempio, se il pesce non è stato congelato a dovere, potrebbe nascondere la larva Anisakis che, una volta ingerita si deposita nell’intestino provocando reazioni di tipo allergico e forti dolori addominali. Inoltre, se durante la preparazione il pesce non è conservato al fresco, sulla superficie si possono sviluppare microrganismi come salmonella, stafilococco, listeria e vibrione del colera oppure può assumere un cattivo odore e mutare di colore e ciò testimonia la presenza di troppa istamina, una sostanza che ha forte potere infiammatorio e allergenico. L’ingestione provocherà arrossamento del volto, orticaria e altri fastidi simili.
Infine, nelle carni dei pesci più grandi, si possono accumulare mercurio e altri metalli tossici, che possono provocare intossicazioni generali.
Aurora Sieli 3B
Le fonti:
http://www.saperesalute.it
https://it.wikipedia.org/wiki/Wikipedia
Bellissimo articolo.
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